ENERGIA SOSTENIBILE: L'IMPIANTO MICRO IDROELETTRICO ROGGIA BRENTELLA A NOVE

Introduzione

Il progetto ha previsto la realizzazione di un micro impianto idroelettrico ad acqua fluente sul Canale Unico in comune di Nove (VI), in particolare sulla Roggia Brentella , arteria irrigua che deriva le acque dal Fiume Brenta nel Comune di Nove. La derivazione è gestita dal Consorzio di Bonifica Brenta.

Il progetto è stato autorizzato con AUTORIZZAZIONE UNICA ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. n.387/03, della DGRV n. 2837/09, inerente alla realizzazione ed all’esercizio di una centrale micro-idroelettrica a vitedi archimede della potenza nominale media di 60,52 kW lungo la roggia Brentella-Canale Unico,con Prot. n. 0004368 Rep.n. 0000585/10 del Comune di Nove.

L’impianto utilizza un salto idraulico esistente, andando a realizzare le necessarie opere idrauliche di captazione e regolazione delle acque in sponda destra del canale. Il salto idraulico nominale medio pari a 1.00 metri.

La tecnologia utilizzata è la Vite di Archimede.

Principio di funzionamento della centrale

La vite di Archimede viene utilizzata in diversi contesti per sollevare sostanze sia allo stato solido, liquido e gassoso.

La vite di Archimede è una macchina reversibile, può essere utilizzata quindi anche per produrre energia grazie alla forza di gravità posseduta dal fluido in moto, in tal modo la vite idraulica può essere fatta funzionare per produrre lavoro e quindi energia nelle sue varie forme.

Essa può essere applicata dove si incontrano dislivelli d’acqua, generalmente di modesta entità, poiché sfrutta l’energia potenziale in posizione stazionaria.

Nel punto più alto, l’energia potenziale dell’acqua è massima e per effetto della conseguente caduta verso il punto più basso, viene convogliata in un rotore collegato a un generatore che trasforma l’energia cinetica - data dal movimento della coclea - in energia elettrica. Il fluido entra nella coclea, e precisamente nei suoi tre scomparti, detti principi, nel punto più alto mettendola in movimento. I diversi compartimenti formano singole camere in cui l’acqua entrante spinge grazie alla forza di gravità, lungo l’ideale piano inclinato, creando un principio di rotazione.

L’energia prodotta dalla rotazione dell’albero della coclea viene trasmessa, attraverso un moltiplicatore meccanico ad un generatore ed infine da questo ad un sistema di conversione elettronico che cerca, ove possibile, di controllare la variabilità di portata del Canale Unico di adduzione, mantenendo costanti i valori di tensione e frequenza della rete elettrica. La velocità di rotazione è minima, infatti quello che vince in questa tecnologia non è la velocità, ma la forza di spinta esercitata dal peso della massa d’acqua sulle pale.

Le possibilità di applicazione di tali tipi di impianto sono molteplici. Essi si prestano per la ristrutturazione di vecchie centrali a turbina di dimensioni ridotte, i canali di irrigazione ed i vecchi mulini a ruota.

Date le caratteristiche idrauliche del Canale Unico la tecnologia della vite di Archimede è stata scelta dalla Pedemontana Patrimonio e Servizi S.r.l. per lo sfruttamento del salto idraulico a disposizione.

L’impianto è caratterizzato da quattro coclee indipendenti che sfruttano, ciascuna in quota parte, l’energia potenziale posseduta dal dislivello di un metro circa. Producono energia per tutto il periodo dell’anno, immessa regolarmente nella rete elettrica pubblica. Il livello della regolazione a monte viene gestito generalmente con le paratoie automatiche che lo mantengono costante.

IL SITO

IL PROGETTO

I DATI TECNICI